domenica 22 aprile 2012

LA CLODIENSE VINCE ANCORA MA IL BIELO MASTICA AMARO

Il presidente Bielo con Mauro Gallo

Con la vittoria di ieri contro il, coincidenza, Vittorio Veneto la Clodiense si trova quasi matematicamente ad aver raggiunto l’obiettivo che la dirigenza, e non solo, si era posta si dall’inizio:quello di vincere il campionato e di passare il turno.
Eppure il presidente Bielo, e non solo il presidente ma tutta la dirigenza, pur pregustando con i debiti scongiuri la prossima vittoria non sprizza esattamente gioia da tutti i pori,anzi sembra quasi masticare amaro nonostante il susseguirsi di partite vinte e i punti di vantaggio.
Il motivo evidente è uno stadio Aldo e Dino Ballarin desolatamente sempre più vuoto, lo stesso Bielo dichiara sconfortato nell’intervista: “ oggi esclusi gli addetti ai lavori non c’era nessuno, ci si chiede per chi facciamo tutto questo?”.

Presenti solo gli addetti ai lavori


“ Siano più umili e chissà! Anche la gente comune rivuole l’union. La Clodiense continuino a guardarla solo loro” è il rude ed immediato intervento di uno dei ns contatti ai quali mandiamo i risultati tramite sms, ma sono così “ grandessoni” questi dirigenti della Clodiense? Per il sottoscritto che è nuovo dell’ambiente è un po’ un rebus, per me le vittorie della squadra, e non solo della prima squadra, sono risultati per tutta la città solo il grande lavoro che viene fatto con le centinaia e centinaia di ragazzini che vengono seguiti e avviati allo sport sono da encomio solenne…. Quando vince la Clodiense per me vince Chioggia, vince sottomarina , vinciamo tutti… “ ti manca qualche passaggio” è la benevola critica che mi porge qualche amico quando non mi si dice chiaramente: “ Non capisci un…”



Mi dicono che anche negli altri stadi non vengono presi d’assalto, se il Bielo deciderà di cambiare il nome, come chiedono in tanti si tornerà ad avere il “ dodicesimo calciatore in campo?” per il momento il presidente , da quello che dichiara nell’intervista, non ne ha alcuna intenzione anzi ci sembra che invece di essere un presidente che si prepara al prossimo campionato stia pensando, seriamente, di tirare i remi in barca.
Andrea Comparato

3 commenti:

  1. Non si può pretendere a un anno dalla nascita della società di avere un seguito come la vecchia Union C.S., se fin dall’inizio si è scelto di staccare con il passato e di conseguenza abbandonare al loro destino gli Ultras che nel bene o nel male hanno sempre fatto da traino per il pubblico, penso che questo il presidente lo avesse ipotizzato.
    Inoltre molte persone domenica non sapevano che la squadra giocasse in casa, pensando ad uno slittamento del calendario come la seria A, ecco il perché delle quasi nulle presenze.
    Quanto cita il presidente che nell’anno dopo il ritorno in promozione l’entusiasmo e le presenze erano numerose, bisogna ricordare però che il traino erano gli Ultras con 500 iscritti.
    Quello che chiedo al presidente è ma cosa ha fatto la società per avvicinare il pubblico? Quali iniziative?
    Forse bisogna capire il perché la gente non segue la squadra ma non solo a parole ma con i fatti, i primi a non seguirla sono i genitori del settore giovanile, una società con un numero notevole di atleti (400/500) non riesce a invogliare chi già pratica l’ambiente ad essere presente allo stadio la domenica!!!
    Buona è stata l’iniziativa di portare i ragazzi del settore giovanile allo stadio, ma i genitori li hanno accompagnati e poi sono venuti a riprenderli come fosse la scuola!!!, qualche iniziativa per i pensionati ne avete pensato??
    Inoltre vorrei dare un giudizio sul tema presenze medie spettatori dell’UNION CS dello scorso anno, se la media era di 600 persone togliete i match clou con Venezia, Treviso, Rovigo,San DonàJesolo la media spettatori non sarà molto alta, togliete gli ultras ed il conto delle presenze si attesterà su un numero molto basso.
    Bisogna prima seminare bene e sicuramente il prossimo anno la situazione potrà variare sensibilmente (sempre sperando di essere inclusi nel girone veneto-friuli), è normale masticare amaro nel non vedere spettatori con una squadra che ha quasi vinto il campionato, quando si pensava di poter raccogliere consensi maggiori, ma forse si è sottovalutato l’aspetto comunicazione e coinvolgimento maggiore della cittadinanza con iniziative volte a creare uno spirito di appartenenza della squadra alla città.
    Forse l’entusiasmo del presidente e dello staff dirigenziale che oltre ai soldi ci mette anima e corpo non basta, sembra che la Clodiense sia un giocattolo personale, cosa non voluta sicuramente ma attualmente non si riesce ad integrarla, la gente la sente come un qualcosa di estraneo.
    Spetta alla società venire incontro alle esigenze di noi tifosi, nell’anno trascorso ha potuto raccogliere molti punti di vista su nome ed attività da intraprendere per avvicinare il pubblico, ora è il momento di riflettere e pianificare il futuro prossimo.

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  2. Risposte
    1. Tempo al tempo...caro Andrea.

      hehehehehehe

      Ciao.

      Carletto

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