DASPO A 6 ULTRAS DELL'EX UNION C.S
Sei ex ultras durante la partita di domenica scorsa tra Clodiense e Miranese sono stati pesantemente colpiti dal Daspo sono Z.S di 39 anni,B.B.E di 28 anni per 5 anni essendo già recitivi da un precedente Daspo,per 3 anni P.E ,V.R, DI 44 anni,C.T di 35 anni,F.G minorenne,le motivazioni da parte della questura di Venezia è stata che la manifestazione era regolarmente stata annunciata al commissariato in Corso del Popolo,come una manifestazione pacifica per protestare contro la decisione di aver cambiato nome alla squadra da Union c.s a Clodiense,in realtà il questore ha contestato due punti il lancio di fumogeni avvenuto fuori dallo stadio e l'entrata senza pagare il biglietto travolgendo gli adetti al controllo,le indagini si sono svolte prendendo in esame le immagini video della polizia scientifica.
COMMENTO DRUGO DAN
Intanto esordisco con un grande dispiacere nell'apprendere questa notizia come un fulmine a ciel sereno ero presente in curva quella domenica è sinceramente con estrema sincerità mi sembrava una giornata di festa di rivendicazione dell'orgoglio di tifare ancora l'Union C.S per dare un segnale alla nuova società della Clodiense di cambiare nome e di fare alcuni altri cambiamenti per ritrovare il feeling con gli ultras,il tutto era stato annunciato in un volantino in settimana che descriveva lo scopo pacifico e ripeto pacifico della manifestazione,i fatti contestati dei fumogeni fuori allo stadio non esprimo nessun parere visto che non ho visto nulla,forse qualcuno ha esagerato ma non esprimo nessun parere,per quanto riguarda la contestazione dell'entrata senza biglietto quella sinceramente mi sembra una cosa fuori dal mondo,lo stesso Bielo a fine partita e anche nella curva si diceva che lo stesso presidente aveva pagato i biglietti dell'entrata lo stesso Bielo si è avvicinato al settore della Polizia a fine partita per ribadire la cosa infatti gli ultras a fine partita sono usciti regolarmente,il servizio di biglietteria non era assolutamente predisposto,mi sembrava di aver visto un tavolino senza nessuno con tiket in mano,sarà comunque la magistratura a fare il suo percorso e i colpevoli possono sempre difendersi anche se i tempi della magistratura sono lunghi,vedremo come andrà a finire questa vicenda che sicuramente a decretato una sconfitta per lo sport Chioggiotto.
DRUGO DAN
Fonte: Il Sole 24 ore
RispondiEliminaÈ una vessazione obbligare un tifoso, inserito nelle black list del Viminale, a firmare due volte nel corso della partita, quando la sua squadra del cuore gioca fuori dalla regione di residenza. La Corte di cassazione, con la sentenza 12510/12, depositata lo scorso 3 aprile, invita a non accanirsi inutilmente contro i supporter sottoposti al Daspo, cioè il divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive.
Sono circa 5mila, in Italia, i tifosi (in grande maggioranza del calcio) bollati come indesiderabili in seguito a provvedimenti amministrativi, giurisdizionali o internazionali. Un “marchio” che impone di presentarsi negli uffici di polizia durante lo svolgimento degli incontri per dimostrare l’effettiva lontananza dallo stadio.
• Cassazione – Sentenza 12510/2012
Nel mirino dei giudici della terza sezione penale è finito però l’obbligo di doppia firma, considerato vessatorio perché imposto anche quando la squadra, nel caso specifico il Monza, giocava in trasferta in un’altra regione.
A rendere inutile una doppia presenza del tifoso negli uffici di polizia – richiesta trenta minuti dopo l’inizio del match e trenta prima della fine – erano i molti chilometri messi tra il soggetto in questione e i suoi beniamini. Una distanza che neppure con la forza della passione poteva essere colmata nel giro di meno di un’ora (a parte il caso, non certo frequente e che si può escludere quasi sempre a priori, di possibili tempi supplementari).
I giudici sottolineano che l’ordinanza di convalida del provvedimento impugnato era totalmente priva delle motivazioni utili a spiegare la necessità di una “rafforzata” limitazione della libertà.
Raccolta dunque la protesta dell’hooligan nostrano, la Cassazione finisce per “bacchettare” il Gip che aveva convalidato un’ordinanza in cui non venivano date spiegazioni in merito a una cautela considerata irragionevole. Si ricordano, tra l’altro, precedenti casi nei quali erano state censurate decisioni che imponevano l’obbligo della doppia o tripla firma senza spiegare perché era considerato insufficiente, per la tutela dell’incolumità pubblica, prevedere una sola “visita” del tifoso al posto di sicurezza.
«In tema di misure volte a prevenire fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive – si legge nella sentenza – l’obbligo di duplice presentazione all’autorità di Ps non è legittimamente imposto laddove, in ragione della distanza del luogo di competizione da quello di presentazione, non sia in ogni modo possibile, per l’interessato, raggiungere il luogo dell’incontro in tempi ravvicinati».
Penso che chi riceve un DASPO il proveddimento non possa essere esecutivo da subito ma lo deve essere durante lo svolgimento di un processo regolare con la possibilità del presunto colpevole di potersi difensere,invece qui una volta dato il daspo alla persona il 2 giorno si obbliga il tifoso a non poter più assistere alle partite(E SE FOSSE INNOCENTE) poi lui potrà fare riocorso è fra un anno o due avere una sentenza che se fosse positiva a lui gli avrebbe comunque impedito per uno o due anni di assistere alla sua squadra del cuore,qualche modifica va fatta stiamo parlando sempre di sport è le misure punitive mi sembrano troppo pesanti,poi riferendomi al caso capitato a chioggia in CLODIENSE-MIRANESE sinceramente mi sanno di persecuzione come già descritto sopra DRUGO DAN
RispondiElimina